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Bonus 200-150 euro per gli autonomi INPS: come funziona

Unica domanda entro il 30 novembre per i bonus 200 e 150 euro destinati ai professionisti in gestione separata e autonomi delle gestioni speciali: come funziona

La circolare chiarisce quindi che  i beneficiari  che rientrino in entrambi i limiti reddituali  riceveranno  in un unica erogazione entrambe le indennità ovvero:

  •  350 euro  per chi ha un reddito 2021 che non supera 20mila euro;
  •  200 euro se  il reddito è compreso tra 20.001 e 35mila euro.

Nella circolare l’istituto precisa meglio le categorie beneficiarie del bonus che sono 

  1. artigiani ed  esercenti attività commerciali;
  2. coltivatori diretti, coloni e mezzadri; 
  3. pescatori autonomi;
  4.  liberi professionisti in Gestione separata. 

ATTENZIONE sono inclusi anche coadiuvanti e coadiutori delle gestioni artigiani, commercianti e coltivatori diretti, per i quali fa fede il reddito 2021 del titolare 

La circolare riepiloga i requisiti  ovvero 

  • l’iscrizione alle gestioni  presente alla data del 18 maggio 2022, 
  • titolari di partita Iva attiva
  • almeno un versamento contributivo con competenza a decorrere dall’anno 2020 (con esclusione dei soggetti per i quali non risultavano scadenze ordinarie per il pagamento dei contributi previdenziali);
  • assenza di  trattamenti pensionistici.
  • Non essere percettore dell’indennità 200 euro per requisiti diversi

Le modalità per le domande 

Le credenziali di accesso al servizio sono le seguenti:

• SPID di livello 2 o superiore;

• Carta di identità elettronica 3.0 (CIE);

• Carta nazionale dei servizi (CNS).

Si puo fare richiesta anche:

  •  tramite il servizio di Contact Center Multicanale, telefonando al numero verde 803 164 da rete fissa (gratuitamente) oppure al numero 06 164164 da rete mobile (a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori) oppure 
  •  attraverso gli Istituti di Patronato, 

Come detto  i professionisti iscritti esclusivamente agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza  sono tenuti a presentare la domanda agli enti previdenziali cui sono obbligatoriamente iscritti, nei termini e con le modalità dagli stessi previsti.

Nel caso, invece, in cui il lavoratore sia iscritto contemporaneamente a una delle gestioni previdenziali dell’INPS e a una Cassa privata la domanda di accesso all’indennità una tantum dovrà essere presentata esclusivamente all’INPS.

Ai fini dell’ammissibilità della domanda, il lavoratore  deve rilasciare le seguenti dichiarazioni, che vengono rilasciate ai sensi del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, sotto la propria responsabilità:

a) di essere lavoratore autonomo/libero professionista;

b) di non essere titolare di trattamenti pensionistici diretti alla data del 18 maggio 2022;

c) di non essere percettore delle indennità una tantum di cui agli articoli 31 e 32 del decreto Aiuti;

d) di non avere percepito nell’anno di imposta 2021 un reddito complessivo superiore all’importo di 35.000 euro / oppure un reddito complessivo superiore all’importo di 20.000 euro;

f) di essere iscritto, alla data del 18 maggio 2022, di entrata in vigore del decreto Aiuti, a una delle gestioni previdenziali dell’INPS;

g) nel caso di contemporanea iscrizione a diversi enti previdenziali, di non avere presentato domanda per l’accesso all’indennità una tantum ad altra forma di previdenza obbligatoria.

l’Inps sottolinea infine che per l’accertamento della sussistenza dei  requisiti oggetto di dichiarazione, l’INPS procederà alla successiva verifica anche per il tramite dell’Agenzia delle Entrate.

Fonte: fiscoetasse

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