Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è una novità introdotta per regolare il settore degli affitti brevi in Italia, con l’obiettivo di migliorare la trasparenza e il controllo di un mercato in forte espansione. Questa normativa impone ai proprietari e ai gestori di immobili destinati ad affitti a breve termine di ottenere un CIN per ciascuna proprietà messa a disposizione per il soggiorno temporaneo di ospiti. Vediamo di seguito di cosa si tratta, come funziona e quali sono gli obblighi legati a questo codice.
Cos’è il Codice Identificativo Nazionale (CIN) per gli Affitti Brevi?
Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è un codice univoco assegnato a ogni struttura destinata ad affitti brevi in Italia. Questo codice viene utilizzato per identificare in modo chiaro e preciso ciascuna proprietà e facilita il monitoraggio delle attività di affitto temporaneo. Introdotto per contrastare l’evasione fiscale e favorire la trasparenza, il CIN è diventato obbligatorio per tutti i proprietari che affittano immobili per periodi di breve durata.
Perché il CIN è Obbligatorio?
L’introduzione del CIN per gli affitti brevi si inserisce in un quadro normativo volto a garantire la trasparenza fiscale e la sicurezza dei soggiorni temporanei. Il settore degli affitti brevi ha conosciuto una crescita esponenziale negli ultimi anni, soprattutto grazie a piattaforme online come Airbnb, Booking.com e Vrbo. Tuttavia, questa espansione ha posto diverse sfide, tra cui l’elusione fiscale, il mancato rispetto delle normative locali e una scarsa regolamentazione della sicurezza.
Grazie al CIN, le autorità possono identificare facilmente ogni proprietà affittata a breve termine e verificare la correttezza delle dichiarazioni fiscali, migliorando così il controllo sul rispetto delle normative locali e delle norme di sicurezza.
Come si Richiede il Codice CIN Affitti Brevi – Come registrarsi?
Puoi richiedere il Codice Identificativo Nazionale (CIN) attraverso la Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive (BDSR), accedendo alla piattaforma bdsr.ministeroturismo.gov.it utilizzando lo SPID o la Carta d’Identità Elettronica (CIE).
Dopo l’accesso, vedrai l’elenco delle strutture ricettive associate al tuo codice fiscale. Potrai utilizzare i filtri disponibili, anche se non sono obbligatori. Se la tua struttura non compare, verifica il filtro “Cin Presente” o usa la funzione “Segnalazione Struttura Mancante” posta in fondo alla pagina.
Per ottenere il Codice Identificativo Nazionale (CIN), fai clic sulla voce “Dettaglio scheda” posta accanto alla struttura per cui vuoi richiedere il codice, compila gli eventuali dati mancanti e premi conferma. Se sei delegato, ti verrà richiesto di caricare una delega firmata dal titolare assieme alla sua carta d’identità.
I dati già forniti dalla Regione o Provincia Autonoma sono visibili, ma non modificabili. È necessario compilare i campi mancanti contrassegnati da asterisco, come il numero di piazzole, posti letto o camere (almeno uno di questi è obbligatorio).
Se il dichiarante è una persona fisica con P.IVA o giuridica, dovrai, inoltre, inserire alcune informazioni aggiuntive come la ragione sociale e P.IVA.
Dopo aver completato tutti i dati, inclusa l’accettazione dell’informativa sulla privacy, clicca su “Ottieni CIN”. Se tutto è corretto, riceverai una notifica via email e potrai scaricare il PDF riepilogativo con il numero di protocollo del Ministero del Turismo.
Obblighi Legati al CIN per i Proprietari
Una volta ottenuto, il CIN deve essere sempre visibile in qualsiasi comunicazione pubblica o promozione dell’immobile. Questo significa che il codice identificativo va inserito su tutte le piattaforme di prenotazione online e sui siti web o materiale pubblicitario in cui viene promosso l’affitto della proprietà.
Ecco gli obblighi principali per i proprietari:
- Inserire il CIN sugli annunci online: Ogni annuncio pubblicato su piattaforme come Airbnb o Booking.com deve riportare il CIN in modo ben visibile.
- Segnalare il CIN nelle dichiarazioni fiscali: È obbligatorio comunicare il CIN durante la dichiarazione dei redditi e in qualsiasi altro documento fiscale relativo all’attività di affitto breve.
- Comunicare il CIN ai clienti: In molti casi, i proprietari devono fornire il CIN agli ospiti, per permettere anche a loro di avere un riferimento univoco della struttura in caso di controlli.
Sanzioni per Mancata Conformità
Il mancato rispetto dell’obbligo di ottenere e utilizzare il CIN può comportare sanzioni amministrative e, in alcuni casi, anche limitazioni all’attività di affitto breve. Le sanzioni variano in base alla normativa regionale e comunale, ma possono includere multe consistenti e, nei casi di violazioni ripetute, anche il divieto di affittare l’immobile a breve termine.
Se la struttura viene pubblicizzata o l’immobile viene affittato senza il CIN regolarmente ottenuto, sono previste delle sanzioni economiche con importi che vanno da 800 € a 8.000 €.
La mancata esposizione del CIN all’esterno della proprietà o in tutti gli annunci online, su portali o siti web, può comportare multe di importo compreso tra 500 € e 5.000 €.
Benefici del CIN per Affitti Brevi
L’introduzione del CIN per gli affitti brevi porta numerosi benefici sia per i proprietari, sia per gli ospiti e le autorità:
- Maggiore trasparenza: L’uso del CIN aumenta la trasparenza del settore degli affitti brevi, riducendo la possibilità di pratiche elusive o non dichiarate.
- Controllo fiscale: Consente alle autorità di verificare che i redditi generati dagli affitti brevi siano dichiarati correttamente.
- Sicurezza per i viaggiatori: I viaggiatori possono verificare che una proprietà sia registrata ufficialmente e rispetti le normative di sicurezza locali.
- Tutela del mercato immobiliare: La regolamentazione attraverso il CIN contribuisce a ridurre fenomeni di speculazione, migliorando l’equilibrio tra affitti brevi e affitti a lungo termine.
Conclusioni
Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) per gli affitti brevi rappresenta un passo importante verso una regolamentazione più chiara e trasparente del settore. Per i proprietari, ottenere e utilizzare il CIN è un obbligo, ma è anche un’opportunità per contribuire alla legalità e alla sicurezza del mercato degli affitti brevi in Italia.